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I laboratori e gli studi drammatici del Molo 2 I laboratori di creazione teatrale, di recitazione e tecniche drammatiche, di espressione corporea, di “Archedrama”, che si sono svolti ogni anno, da ottobre a giugno, dal 1981 fino ad oggi, hanno costituito l’attività permanente, la trave portante, del Centro Teatrale Molo 2. Ogni anno il laboratorio ha avuto un orientamento specifico, o un tema diverso, senza però mai intaccare la sostanziale unità di fondo del progetto. Questi laboratori hanno naturalmente anche una valenza pedagogica, perché vi si apprendono tecniche specifiche di voce, movimento, recitazione, di espressività drammatica, di introspezione e osservazione di sé. Ma sono anche un viaggio, una spedizione esplorativa, una esperienza concreta di un gruppo di partecipanti guidati da un esperto-conduttore. Alcuni anni il workshop è stato dedicato alla sperimentazione delle potenzialità espressive del movimento corporeo e delle improvvisazioni drammatiche. E questo soprattutto nei primi dieci anni, dove l’ influenza del training di Grotowski e dell’ Odin di Eugenio Barba erano particolarmente tangibili. Altri laboratori sono stati dedicati, in modo più specifico, allo studio delle tecniche vocali. Altri ancora sono stati orientati alla sperimentazione dei processi di creazione e interiorizzazione del personaggio, con un approccio pedagogico più vicino al “metodo” di Stanislavskij. Qualche anno si è invece partiti con l’ idea base di confrontarsi con le opere di un autore, di attraversare i territori della sue produzioni poetiche e drammaturgiche, di incontrare e conoscere i suoi personaggi sparpagliati nel suo paesaggio immaginario. Hanno preso forma, così, gli studi drammatici su Molière, Shakespeare, Beckett, Ionesco, Cechov, Sartre, Camus, Pinter, Koltès, dove sono stati assemblate scene estrapolate da diverse opere. Altri sono stati imperniati su un tema prescelto, trattato e affrontato da vari autori, come, ad esempio, l’ amore e il tradimento, confluito nella performance Altre memorie . Altri ancora dedicati alla messa in scena di un unico testo, non di rado scelto nel corso del workshop. Di molti degli spettacoli creati negli studi drammatici, che solitamente propongo nella fase finale del laboratorio annuale, ho riferito nel capitolo precedente sugli spettacoli-studi drammatici. “Non tutti i laboratori annuali – precisa il regista Gioacchino Palumbo - hanno portato alla messa in scena di una performance o uno spettacolo finale. In qualche caso abbiamo preferito proporre semplicemente degli incontri aperti con la presentazione di azioni sceniche e, non di rado, la partecipazione diretta degli “invitati” ad esperienze del nostro training. In qualche caso abbiamo infine progettato degli interventi scenici sul territorio. Tra questi una azione scenica alle foci del Simeto, un'altra in piazza Asmundo a Catania, e una performance itinerante, intitolata Aiammola, che ha avuto luogo in alcuni piccoli paesi dei Monti Peloritani ( Melia, Monciuffi, Gallodoro), basato sulla elaborazione vocale di alcuni canti dei pescatori delle tonnare, che, eseguiti nelle stradine in forma itinerante, richiamavano gli abitanti del paese ad essere testimoni di alcune improvvisazioni drammatiche strutturate sul tema della follia e della emarginazione.” Da questi laboratori annuali, che hanno avuto luogo ogni anno dal 1981 nella sede del Centro Molo 2, si sono poi diramate tanti altri progetti. Tra queste i corsi di formazione realizzati in alcune Università: laboratori di drammatizzazione e creazione drammatica per la Università di Belle Arti di Valencia (Spagna), per la Facoltà di Lingue di Catania e Ragusa , per la Facoltà di Scienze Politiche di Catania, per la Scuola di specializzazione in Psichiatria della Facoltà di Medicina di Catania, per la facoltà di Scienze Sociali della Università di Messina (sede di Modica), per l’Opera Universitaria- Ersu di Catania. Numerosi corsi teatrali e laboratori “Archedrama” sono stati condotti in Scuole teatrali e Centri Culturali in Italia e in Europa, a San Pietroburgo, Siena, Roma, Viterbo, Cagliari, Catania, Palermo, Ragusa, Modica, Agrigento. Alcuni progetti laboratoriali sono stati realizzati in Centri di Salute Mentale, come quello realizzato all’ Istituto “La grazia” di Caltagirone, o a Militello, a al Policlinico della Università di Catania. Altri laboratori di arti sceniche sono stati realizzati nelle scuole, nei centri sociali, in Istituti di Psicologia, presso associazioni di insegnanti che operano nelle carceri, nei quartieri a rischio o periferici, come quelli realizzati per il progetto City-lab del Comune di Catania. Lo stesso progetto City-lab, d’ altronde, è nato a seguito di alcune esperienze pilota condotte dal Centro Molo 2 nel quartiere di Librino. Nella sede del Molo 2 si sono svolti, oltre al corso-base annuale, anche corsi di teatro, dizione, di canto, di danza e movimento, di arti marziali , di discipline orientali e di tecniche teatrali tenuti da importanti esperti del settore. Tra questi bisogna almeno ricordare lo stage condotto da Ludwik Flaszen, co-direttore del Teatro Laboratorio di Grotowski, sulle tecniche della voce, e quello di Rena Mirecka, attrice principale e co-fondatrice di quest’ultimo teatro. E ancora il workshop di Joshi Oida, attore giapponese del C.I.R.T. di Peter Brook, sulle tecniche orientali, il movimento e la voce, e quello dei Fratelli Colombaioni, i “Clown di Fellini”, appunto sulle tecniche circensi dei clown. |
Gioacchino Palumbo TEATRO DEL MOLO 2 - CATANIA (It) | contatti | sito by !@!
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